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The Kolors: "In Italia c'è musica vera che può volare all'estero"

La band è reduce dal Festival di Sanremo dove ha presentato “Tu con chi fai l’amore”.
The Kolors: "In Italia c'è musica vera che può volare all'estero"

“Tu con chi fai l’amore” è il brano che ha visto i The Kolors tornare in gara a Sanremo 2025. "È un grido di leggerezza", spiega Stash, ospite della Rockol Lounge nella sede del Club Tenco. Con la band non abbiamo parlato solo di Sanremo, ma in generale del rapporto tra la musica italiana e la dimensione internazionale. Quest'estate, infatti, il gruppo sarà protagonista di un tour europeo. 

La canzone  “Tu con chi fai l’amore”, è un inno alla leggerezza?
Dire che un inno è abbastanza pretenzioso. È un grido di leggerezza. Magari è un nostro inno alla leggerezza perché pensiamo che la maggior parte delle cose positive, quindi di conseguenza anche l'amore, che è l'elemento principe, il sentimento principe, anzi il re della positività, nasca da momenti e situazioni in cui non si è guidati dal ragionamento e dallo schema, ma da qualcosa di istintivo, qualcosa che arriva da un'altra dimensione. Però ecco, prima di chiamarla inno, la chiamerei canzone.

Cosa vi ha convinto a tornare a Sanremo?
Capisco la tua domanda, si riferisce ovviamente alla logica delle classifiche perché il successo è spesso paragonato a classifiche, a numeri e tutto quanto. Noi siamo parecchio lontani da quel tipo di ragionamento. Potrebbe essere interpretato come un contrasto a quello che io sto dicendo, però noi non vediamo competizione nella musica, né in qualsiasi altra forma d'arte. Poi ovviamente c'è una trasmissione tv, che vuole il vincitore per mantenere incollato anche il telespettatore ed è giusto che sia così. Ma la storia ci dice che i vincitori, anzi i non vincitori, spesso sono quelli che hanno vinto poi col tempo. Ma non voglio cadere nella retorica perché sarà sicuramente una cosa scontata quella che ho appena raccontato. Noi ci limitiamo a dire che siamo lontani da qualsiasi ragionamento o logica di classifica, competizione nell’arte. Se c'è la possibilità con una tua nuova canzone di farti ascoltare da tutta Italia, ben venga.

The Kolors sono una band fortemente conosciuta come italiana, ma avete anche una proiezione internazionale.
Il primo successo discografico che abbiamo raggiunto all'estero è stato grazie a  “Italo Disco”. E penso che tutto torni. Noi abbiamo fatto un bel periodo di canzoni totalmente in inglese con l'ambizione di uscire fuori dall'Italia, invece poi esci fuori dal nostro Paese con una canzone cantata in italiano che si chiama “Italo Disco”, che ti fa entrare nella vita delle persone che neanche capiscono al 100% il testo al primo acchito. Mi viene in mente il verso “Mi parte il basso dei Righeira” cantato da una ragazzina tedesca o della Svizzera tedesca, che conosce a memoria la canzone. Mi fa pensare con estrema convinzione che la musica non ha lingue, la musica è qualcosa che genera delle vibrazioni che se toccano qualcosa - che sia napoletano, cinese o italiano - non esiste lingua.

Cosa vi affascina della musica internazionale che portereste in Italia?
Penso che in Italia ci sia della roba estremamente autentica e genuina, per questo potrebbe accadere il processo inverso, cioè l'Italia che porta fuori qualcosa di estremamente genuino. Se penso agli Arctic Monkeys, sono qualcosa che è vero prendeva a piene mani da alcune cose che già esistevano, però hanno un'identità talmente forte che arrivano ovunque. E questa cosa potrebbe accadere magari anche dall’Italia. Nel nostro piccolo, con la nostra “Italo Disco”, sentire un pubblico tedesco in uno stadio che canta “Sbagliare un calcio di rigore” con un italiano abbozzato è un qualcosa che ti fa capire veramente che non ci sono quei confini, cioè neanche quelli della lingua. Un qualcosa di autentico, che ha di base una forte identità e originalità, che non scimmiotta, secondo me arriva, può arrivare tranquillamente ormai con tutti i mezzi che ci sono anche tranquillamente fuori dall’Italia.

Le videointerviste di Rockol sono realizzate al Club Tenco, in collaborazione con Evolution ed SCF.

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